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  • maggie8324

MIDNIGHT SUN- S.Meyer

Il ritorno della saga immortale


Dopo 15 anni la Mayer ci riporta a Forks con Midnight Sun, sequel della serie Twilight, che rinarra la storia dal punto di vista di Edward.


La saga di vampiri più conosciuta torna a far parlare di se: nata come letteratura adolescenziale è divenuta un vero e proprio fenomeno editoriale e di costume, con un fandom gigantesco che è andato ben oltre il pubblico per cui la saga è stata creata.


La storia d’amore tra la timida e schiva Bella Swan e l’affascinante vampiro Edward Cullen, non lascia indifferenti. La miscela esplosiva creata dalla Mayer suscita reazioni differenti ed opposte: chi rimane colpito, affascinato e coinvolto dalla storia e chi critica ferocemente la scrittura dell’autrice e l’inconsistenza tematica. Non ci sono vie di mezzo: o la si ama o la si odia.

Ma a cosa scatena tale reazioni tanto intense quanto opposte?


Il romanzo crea un FORTE IMPATTO EMOTIVO perché tocca alcune tematiche viscerali come il senso di appartenenza, l’amore utopico e idealizzato, la lotta tra le antiche pulsioni contrastanti (lotta tra cuore e ragione/ tra istinto e razionalità).


La saga mette in scene quella confusione, quelle emozioni contrastanti e profonde tipiche dell’adolescenza, scatenando meccanismi di proiezione ed identificazione che toccano le corde emotive al di la di qualsiasi competenza narrativa.


Sappiamo quanto il senso di appartenenza e di identificazione, sia fondamentale nell'adolescenza.

Bella rappresenta senso di estraneità ed esclusione, che spesso si avverte in questa fase di vita: si sente profondamente diversa dai coetanei, con i quali non può integrarsi, sempre “fuori posto”, goffa e insicura. L’incontro con Edward e con i Cullen, risolve “per magia” il senso di estraneità: Bella si integra in una realtà che sente propria, con un gruppo in cui si sente apprezzata e a suo agio, e in cui può finalmente essere se stessa. Ed ecco che dopo la sua “trasformazione”, il senso di appartenenza diviene totale attraverso la condivisione di caratteristiche fisiche, valori e regole sociali.

Twilight rappresenta anche l’amore utopico e idealizzato. Quell'amore fusionale e totalizzante in grado di fornire da solo significato e il senso alla vita. L’amore impossibile che diviene realtà andando contro ogni ragione e previsione (e qui forse notiamo l’influenza degli autori classici, come la Austin, Shakespeare, Alcott da cui la Mayer dichiara di essere influenzata).

L’autrice mette in scena in modo molto semplice il desiderio (adolescenziale) di un uomo perfetto, divino, “magico”, ed un amore incondizionato, assoluto, in grado di “risolvere” tutti i conflitti e i problemi esistenziali.


E questo è forse proprio il punto su cui si concentrano le critiche e che suscita avversione verso la saga e i suoi protagonisti.

Il sogno romantico in fondo nasconde un messaggio di dipendenza affettiva per cui non si può esistere senza la persona amata, costi quel che costi.

Bella in fondo è anche l’incarnazione della donna sottomessa: per l’amore di Edward rinuncia alla sua stessa “vita” da umana e ai rapporti con la famiglia dalla quale deve distaccarsi per evitare di far loro del male.

L’immagine dell’iperprotettivo e innamoratissimo Edward nasconde invece un narcisista, che non è in grado di rinunciare al legame con Bella, nonostante pericoloso per lei e per la sopravvivenza della sua stessa razza; un individuo autoritario che prende da sé la maggior parte delle decisioni, senza coinvolgere Bella nella scelte e screditando il suo volere.


CURIOSITÀ: il successivo fenomeno letterario “Cinquanta Sfumature” di E. L. James è esplicitamente ispirato alla saga. RIUSCITE A VEDERE LE SOMIGLIANZE?

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